Discorso a una manifestazione studentesca per il disarmo (1930)
Trasmettendoci una scienza e una tecnica altamente sviluppate, le passate generazioni ci hanno fatto dono di uno strumento prezioso, capace di migliorare e arricchire la nostra esistenza in una misura fin qui sconosciuta. Tuttavia, esso reca con sé anche dei pericoli che rappresentano una minaccia per il genere umano.
Oggi più che mai il destino del mondo civile dipende dalle energie morali che esso saprà sviluppare. Per questo la missione che incombe al nostro tempo non è certamente meno grave. di quella assolta dalle generazioni che ci hanno preceduto.
Senza dubbio le esigenze dell’umanità in alimenti e generi di consumo possono oggi essere soddisfatte con un tempo di lavoro assai più ridotto che in passato, ma per contro assai più arduo si presenta il problema della distribuzione del lavoro e dei beni prodotti. Tutti noi sentiamo che il libero gioco delle forze economiche, la sfrenata e caotica ricerca della ricchezza e del potere sono ben lungi dal costituire una soluzione ragionevole di quei problemi. Per scongiurare la perdita di preziose energie produttive, l’impoverimento e l’abbrutimento di larghi. strati della popolazione, è indispensabile organizzare la produzione, il lavoro e la distribuzione secondo un piano preciso.
Ma se il sacro egoismo illimitato conduce a funeste conseguenze nella vita economica, effetti ancora peggiori esso produce quando lo si assuma a criterio regolatore nei rapporti tra le nazioni. Se in breve tempo non si scoprirà un mezzo per impedire le guerre, l’attuale impressionante sviluppo o dei mezzi bellici renderà la nostra vita intollerabile. L’importanza di questo fine è solo uguagliata dalla inadeguatezza degli sforzi che si sono finora messi in opera per raggiungerlo.
Si cerca di diminuire il pericolo ricorrendo a limitazioni negli armamenti e ad accordi particolari sulla condotta della guerra. Ma la guerra non è un gioco di società dove i partecipanti si attengono scrupolosamente alle regole. Dove la posta in gioco è rappresentata dalla vita o dalla morte, le regole e gl’impegni perdono ogni valore. Soltanto il ripudio totale della guerra può scongiurare il pericolo. La creazione di una corte arbitrale internazionale e insufficiente. Si rendono altresí necessari patti che garantiscano l’effettiva applicazione delle decisioni di quella corte, attraverso l’azione coordinata di tutte le nazioni. Senza una tale garanzia mai le nazioni avranno il coraggio di procedere a un serio disarmo.
[…]
Per questo ho cominciato il mio discorso affermando che oggi più che mai le sorti dell’umanità dipendono dalla forza morale. Ovunque la via che conduce a un’esistenza serena e felice passa per le rinunce e le limitazioni individuali.
Da dove possono venire le forze necessarie a una tale marcia in avanti? Soltanto da coloro ai quali è stata offerta la possibilità di fortificare il proprio spirito attraverso gli studi e di allargare il proprio orizzonte. Così noi delle vecchie generazioni guardiamo a voi e ci auguriamo che saprete lottare con tutte le vostre forze per raggiungere quelle mete che a noi sono state negate.
Nessun commento:
Posta un commento