(IAMM) Silvio Berlusconi scende in campo a difesa del disegno di legge sul processo breve, osteggiato dalle opposizioni che a gran voce sostengono la tesi che il provvedimento sia una delle diverse norme "ad personam" volute dal governo per proteggere gli interessi del premier. Il presidente del Consiglio da Lampedusa, dove si trova per esaminare lo stato d'emergenza immigrati, interviene a difesa del ddl in una conferenza stampa chiamando in causa l'Ue: "l'Europa ci ha chiesto di accorciare i tempi dei processi". Per il premier non si tratterebbe dunque di "un processo breve, ma di un processo europeo".
Stamane l'Aula di Montecitorio è riuscita con 15 voti ad invertire l'ordine del giorno e passare così immediatamente all'esame del disegno di legge sul processo breve. Dai banchi l'opposizione ha subito reagito gridando "vergogna" per aver ristretto i tempi di dibattito sulla questione. Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini ha rivolto il suo dissenso al ministro della Giustizia Angelino Alfano: "spunta il solito provvedimento che serve a placare le ossessioni giudiziarie di Berlusconi". Il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova parla di una nuova forzatura, avvertendo "si semina vento e si raccoglie tempesta".
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