
Lunedí 29.11.2010 19:30
Israele chiese agli Usa di esercitare pressioni sul governo italiano, preoccupato per gli affari che legano le banche italiane e tedesche all'Iran e la mancata applicazione delle sanzioni. Come si racconta nei documenti diffusi da Wikileaks (un dispaccio del 10 dicembre dell'ambasciata americana a Tel Aviv), la richiesta venne avanzata durante la visita in Israele del Sottosegretario Usa, responsabile per il terrorismo e l'intelligence finanziaria, Stuart A. Levey, il 16 e 17 novembre 2008.
Levey incontra il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, il direttore del Mossad, Meir Dagan, e altri rappresentanti del governo. Si discute delle sanzioni verso le banche iraniane e della lotta ai finanziamenti ai terroristi. "I documenti mostrano diverse fonti che sostengono le valutazioni israeliane, specie sull'Iran", ha detto il ministro israeliano Benyamin Netanyahu, commentando i documenti Wikileaks.
Gli americani sembrano condividere le preoccupazioni di Israele, e sono d'accordo nell'esporre alla comunità internazionale le attività illecite condotte dalla Central Bank of Iran. La banca, secondo gli israeliani, starebbe aiutando settori commerciali e bancari iraniani a "raggirare le sanzioni" imposte al Paese.
Dell'Italia si parla in un altro incontro in presenza anche di Yossi Gal, direttore generale del Ministero degli Esteri israeliano, e Alon Bar, vice direttore Generale per gli Affari Strategici. Si parla dei progressi fatti dalle banche europee nell'ambito degli sforzi per la non-proliferazione. Gal si lamenta della situazione in Italia e Germania, visto che questi Paesi "starebbero venendo meno all'impegno di far rispettare le sanzioni nei loro settori bancari".
Gal si rivolge direttamente a Levey, anticipandogli che il ministero degli Affari esteri di Israele "stava progettando una visita in Italia, nel mese di dicembre", pur tra molte incertezze, visto che non sapeva se i suoi tentativi di persuadere i politici sarebbero riusciti a tradursi in azioni concrete. Dubbi analoghi vengono avanzati sul sistema bancario tedesco, dove "le resistenze da parte della burocrazia e del settore privato spesso compromettevano i tentativi da parte di alcune figure politiche di migliorare la normativa tedesca".
Al termine dell'incontro, gli israeliani sollecitano il sottosegretario Usa ad esercitare pressione, insieme ad Israele, sui governi e sui settori bancari tedeschi e italiani, "affinché si impegnino ancora di più". Levey, da parte sua, evidenzia anche gli sforzi del ministero del Tesoro Usa di estendere le sanzioni all'Iran ai settori delle spedizioni e delle assicurazioni: "In questo senso - dice, per rassicurare gli israeliani - abbiamo trovato validi partner in Europa e nel Regno Unito per proseguire con questi sforzi".
Un anno dopo, il presidente russo Dmitri Medvedev confessa le difficoltà che sta incontrando nei rapporti con l'Iran. A rivelarlo è il personale dell'ambasciata italiana a Mosca, che riferisce di una confidenza fatta dal presidente a Silvio Berlusconi. "Avere a che fare con l'Iran è frustrante".
Nessun commento:
Posta un commento